|
E' stato un vigezzino ad
inventare il calorifero, il primo sistema di riscaldamento ad aria calda,
padre di tutti i caloriferi nati successivamente. Pietro De Zanna, nato a Zornasco
(VB) nel 1779 in Val Vigezzo. Fu uomo di grande successo considerato dalla stampa italiana e straniera alla stregua del grande Beniamino Franklin.
Il geniale zornaschese era riuscito per primo a "diffondere bene il calore senza
provocare correnti moleste, a filtrare e miscelare adeguatamente con acqua riscaldante, ad appartare perfettamente la camera di riscaldamento dalla camera di combustione e dalle canna fumarie, ad assicurare la buona tenuta delle condotte, adoperando con giudizio il metallo, la muratura e il cotto insieme, ad estendere il raggio d'azione dell'impianto senza limiti di spazio per mezzo di focolari sussidiari".
Effettuò la sua invenzione a Vienna, riscaldando il Palazzo Imperiale.
Contrariamente alla maggior parte dei suoi convalligiani, che sceglievano la Francia, la Germania, il Belgio o l'Olanda, De Zanna era emigrato in Austria e aveva avviato una fumisteria che s'era in breve imposta tra le maggiori della città.
|
|
|
La voce della sua scoperta si diffuse rapidamente e giunse anche in Italia. Alle nozze di Vittorio Emanuele con Maria Adelaide, Carlo Alberto e l'arciduca Ranieri ritrovandosi nella villa di Stupingi, ebbero un colloquio tutt'altro che politico, si trattava infatti di riscaldamento e il re chiese all'ospite notizie di quel meraviglioso sistema che permetteva di riscaldare il palazzo imperiale senza che apparissero tracce di fuoco..
Quando Carlo Alberto seppe che l'autore di quel prodigio era un vigezzino lo mandò a chiamare e gli commise il riscaldamento del palazzo reale di Torino e dei vari castelli dei Savoia.
L'inventore, tornato a Vienna, preparò tutto il materiale e provvide a trasportarlo con una carovana di carri fino a Torino. Pietro, come tutti i vigezzini arricchitisi con l'emigrazione, appena poteva tornare in Vigezzo colmò di doni il paese di Zornasco, in particolare la chiesa parrocchiale. Durante le funzioni religiose, ai benefattori erano riservati, in segno di gratitudine, piccole attestazioni di riguardo.
Il De Zanna uomo di rigidi principi e religiosissimo, che avrebbe scelto da sé e l'ultimo cero e l'ultimo posto, provò un immenso dolore nel vederseli assegnati. Poco dopo lasciò il paesello soleggiato a ridosso del monte e partì per Vienna. Non tornò più!
NOTE
Luciano Gennai, "Romanzo di una valle", Editoriale Agorà, Torino. 1949 TESTIMONIANZE
La casa natale di De Zanna a Zornasco. |