Omaggio personale allo scultore Luciano Minguzzi
È mancato ieri 30 maggio
2004 a Milano all'età di 93 anni lo scultore Luciano
Minguzzi.
Lascia la moglie e il figlio Luca, direttore del museo
Minguzzi di via Palermo a Milano.
Museo che contiene la memoria storica della sua instancabile
attività proseguita fino agli ultimi giorni della sua vita.
Uno dei maggiori artisti del Novecento, contemporaneo di
Marini e Manzù, con i quali indirizzò la sua ricerca verso i
problemi della cultura artistica del suo tempo, insegnando
poi i suoi concetti per più di 20 anni all'accademia di
Brera ottenendo la cattedra nel 1956.
Le sue opere si possono ammirare nei musei di tutto il
mondo. Le più importanti sono la quinta porta del Duomo di
Milano, la porta del bene e del male della Basilica di San
Pietro in Vaticano e la porta di San Fermo Maggiore a
Verona.
Ho appreso la notizia della sua scomparsa con tristezza,
ripensando al suo gentile invito che mi fece a casa sua a
Milano il 30 gennaio 2003, nonostante una momentanea
malattia che lo costringeva a letto.
Ricordo questa figura possente di un uomo apparentemente
inossidabile dal tempo. La sua avanzata età limitava gli
spostamenti ma mai il suo costante desiderio di creare,
anche se questo voleva dire di farlo sdraiato a letto. Mi
fece vedere un Cristo crocifisso appena realizzato nel suo
piccolo studio di fianco alla camera del suo appartamento:
venni a sapere successivamente dalla moglie, che lo realizzò
quasi interamente a letto, modellando la cera mentre
guardava il soffitto...
Vidi nello studio un altro grande dipinto a cui stava
lavorando da parecchio tempo, e con orgoglio mi spiegò che
si trattava di un carro trainato da cavalli imbizzarriti.
Tutto attorno si respirava arte e storia in una casa
semplice ma elegante, dove ad ogni angolo potevi notare
un'espressione artistica.
Maestro disponibile e premuroso verso i novelli artisti. Nel
nostro breve colloquio mi prese più volte la mano quasi nel
tentativo di voler conoscere meglio attraverso il tatto, la
mia personalità (tra scultori si capisce). Guardò curioso le
fotografie dei miei lavori e ricevetti sproni a continuare
su questa strada, da Lui considerata la vera strada dello
Scultore, ma senza far mancare un accenno polemico nei
riguardi del discutibile operato di certi scultori che si
definiscono tali.
Resterà sempre dentro di me l’onore e l’emozione di aver
conosciuto personalmente e privatamente un Artista di cosi
grande spessore e un’ulteriore consapevolezza che dietro a
grandi espressioni artistiche vi è sempre una personalità
fuori dal comune.
Grazie Maestro